martedì 1 marzo 2011

I blogger semi-professionisti, con migliai di seguaci e iscritti a Google Reader, almeno una volta nella vita scrivono un post con le 10 regole per far diventare famoso il tuo blog (alla fine è quello che vogliono tutti). La prima regola in genere è "Scrivi un post tutti i giorni: non importa se è la serata pizzeria (nel mio caso, hamburger) o se in tv danno la finale di X Factor: i tuoi sacrifizi e la costanza faranno tornare nugoli di lettori tutti i giorni."

Ora, io già non ero assidua quando facevo finta di preparare l'esame di Scultura 2 e passavo interi pomeriggi da H&M con l'unica preoccupazione di comprare un vestito nuovo con meno di venti euro; ora che sono in un Paese nuovo, ho un lavoro impegnativo, un moroso con cui è bello uscire, corredato di amici che ho prontamente adottato come miei, è passato UN ANNO dal mio ultimo post.

Badate, non un anno speso inutilmente: ho infatti dedicato buona parte dei 6 isolati che faccio a piedi tutti i giorni a pensare al mio futuro blog. Il mio piano, perfezionato in un anno di attese al semaforo col croissant in mano, mi garantirà un radioso futuro di blogger professionista. Già mi vedo svegliarmi alle 10, brunch in un caffè di Park Slope pieno di giovani mamme affluenti ma evidentemente creative e intellettuali (addio, banchieri e avvocati con borsa di Hermes dell'Upper East Side!), possibilmente registe di documentari e front-woman di gruppi indie; mi vedo già lì a scrivere il mio post del giorno, abbigliata con un vestito a fiori regalatomi da uno dei tanti marchi che mi sponsorizzano per il solo merito di avere gusto impeccabile, come si vede dalle foto di elegantissimi passanti che pubblico quotidianamente sul mio blog.
E' un piano infallibile. Avrò un blog di street style, e sarà funzionale e ricercato. Basta con le direttrici di Vogue fotografate fuori dalle sfilate con due enormi ciliegie di gommapiuma al posto del cappello, o le orecchie di Topolino sul cerchietto. Abbasso i proprietari di boutique con il completo color evidenziatore Staedtler e la cravatta in lana di vetro. Il mio blog ritrarrà mise credibili che ti puoi mettere al lavoro, o almeno la domenica per andare a comprare le paste (e per carità compra due cannoncini in più e lascia stare quelle col liquore, che non piacciono a nessuno).
Alla conquista!

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